Stasera in tv il gran finale di Sandokan con Can Yaman: gli ultimi due episodi sono un concentrato pazzesco di emozioni

In sintesi

  • 🐅 Sandokan
  • 📺 Rai 4K, ore 21:30
  • 🗺️ Miniserie evento che reinterpreta in chiave moderna la leggenda di Sandokan, tra avventura, politica coloniale, sentimenti e grandi scenari visivi, con un cast internazionale guidato da Can Yaman e Ed Westwick. Gli episodi finali raccontano la trasformazione di Sandokan da pirata a simbolo di libertà, con un mix di azione, emozione e attenzione storica.

Sandokan, Can Yaman, Ed Westwick, Rai 4K, Lux Vide: è questo il cuore della prima serata TV di martedì 16 dicembre 2025, una di quelle date da segnare per chi ama l’avventura in grande stile. La miniserie evento dedicata alla Tigre della Malesia arriva infatti al suo gran finale con gli episodi 7 e 8, in onda alle 21:30 su Rai 4K, e il formato Ultra HD è la ciliegina sulla torta per godersi al meglio un progetto che ha riportato Sandokan al centro del pop italiano.

Sandokan e la notte della Tigre della Malesia: cosa ci aspetta negli episodi 7 e 8

Questa nuova versione di Sandokan, diretta da Jan Maria Michelini e Nicola Abbatangelo, ha il fascino del racconto d’origine: non un remake della serie storica del 1976 con Kabir Bedi, ma una reinterpretazione più contemporanea, che affonda comunque le radici nei romanzi di Emilio Salgari. E stasera, con Morte di un pirata e Il prezzo della riscossa, tutto converge verso il punto in cui il giovane pirata diventa finalmente leggenda.

L’episodio 7 ci porta nel cuore delle tensioni politiche del Borneo del 1841. Sandokan affronta faccia a faccia il Sultano, mentre Marianna Guillonk è costretta a prendere posizione tra il padre e Lord James Brooke. Inutile dire che la scoperta del pericolo che corre Sandokan la riporta dritta verso quel sentimento che ha provato a soffocare. Intanto Yanez — interpretato da un Alessandro Preziosi particolarmente ispirato — si trova davanti alla scelta più importante del suo percorso.

L’episodio 8 è il vero climax: tradimenti, alleanze inattese, macchinazioni di Brooke (un Ed Westwick in modalità villain britannico irresistibile) e la battaglia finale che sancisce la nascita della Tigre della Malesia. È l’episodio che definisce l’identità del personaggio: non più solo pirata ribelle, ma guida di un popolo oppresso, simbolo di libertà contro un colonialismo che la serie tratteggia con attenzione storica ma anche con una certa sensibilità moderna.

Perché questo Sandokan ha lasciato il segno

Chi segue il panorama televisivo lo sa: Sandokan era una scommessa enorme. A quasi cinquant’anni dalla serie culto, riportare in auge un personaggio tanto iconico è un’operazione delicata. Eppure la produzione Lux Vide ha puntato sulla carta giusta: un racconto d’origine, un taglio cinematografico e un protagonista che mette anima e fisicità nel ruolo. Can Yaman, qui al lavoro più intenso della sua carriera, ha perso dieci chili, si è allenato a cavallo e ha studiato un personaggio meno “statua eroica” e più complesso, pieno di contraddizioni e dolori irrisolti.

In più, gli showrunner hanno giocato una mossa che i fan salgariani hanno apprezzato: inserire nel cuore del racconto la figura storica di James Brooke, il vero avventuriero inglese diventato governatore del Sarawak. Questo porta la serie su un terreno di realismo storico che affascina, soprattutto per chi sa che Salgari immaginò Sandokan pur non avendo mai messo piede in Asia. Insomma, un mix tra fedeltà culturale e libertà narrativa che funziona bene proprio perché non cerca l’effetto nostalgia, ma una mitologia rinnovata.

In mezzo a tutto questo, c’è anche un dettaglio nerd che i più attenti avranno notato: certe ambientazioni non sono asiatiche ma italianissime. Dal Castello di Sammezzano in Toscana alle spiagge della Calabria, fino ai set virtuali creati con ledwall da 300 metri quadrati: un piccolo vanto della produzione italiana, che riesce a ricreare il Borneo senza volare agli antipodi.

Il cast che dà vita alla leggenda

  • Can Yaman: un Sandokan intenso, irruente, molto più emotivo rispetto alla versione classica.
  • Ed Westwick: Brooke con eleganza dark, un antagonista moderno e magnetico.
  • Alessandro Preziosi: Yanez carismatico e umano, un’ottima reinterpretazione del personaggio più amato dai fan storici.
  • Alanah Bloor: Marianna credibile e battagliera, lontana dalla “dama in pericolo” che era nei romanzi ottocenteschi.

La chimica tra i personaggi è uno dei punti forti della serie, così come il modo in cui il finale costruisce il passaggio da “uomo” a “simbolo”. Un tratto narrativo che riecheggia i moderni archi dei supereroi, ma lo fa attraverso i codici dell’avventura classica, e questa è probabilmente la ragione del suo successo sia tra i nostalgici sia tra il pubblico più giovane.

Perché guardare Sandokan stasera

Se siete amanti delle grandi saghe d’avventura, questa è la serata giusta. Gli ultimi due episodi sono un concentrato di emozioni, azione, politica coloniale, sentimenti e un paesaggio visivo di altissimo livello, soprattutto nella splendida versione 4K di Rai 4K. È il tipo di finale che non si limita a chiudere il cerchio: pianta i semi per la seconda stagione già confermata e definisce un nuovo immaginario della Tigre della Malesia, più contemporaneo e più stratificato rispetto alle versioni precedenti.

Una leggenda rinasce solo quando riesce a parlare al presente: e questo Sandokan, nel bene e nel male, ha saputo farlo. Ne abbiamo viste tante, ma un eroe ribelle che combatte per un popolo oppresso, tra mare, giungla e intrighi coloniali, resta una delle alchimie più potenti della nostra tradizione narrativa. Perciò stasera preparatevi al ruggito della Tigre: sarà difficile distogliere lo sguardo.

Quale versione di Sandokan preferisci tra queste?
Kabir Bedi storico e intramontabile
Can Yaman moderno e intenso
Alessandro Preziosi come Yanez
Ed Westwick villain magnetico
Non ho ancora visto la serie

Lascia un commento